Maria Addolorata, modello e madre delle Passioniste

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.     (Gv 19,25-27)

Anche se storicamente il cammino delle religiose Passioniste comincia nel 1771, in realtà prende avvio secoli prima, sul Calvario con la presenza di Maria, Madre di Gesù, e di altre discepole fedeli sotto la croce. In particolare Maria non sta inerte né per caso accanto al Figlio. Osserva S. Giovanni Paolo II: Quanto grande, quanto eroica è allora l’obbedienza della fede dimostrata da Maria di fronte agli «imperscrutabili giudizi» di Dio! Come «si abbandona a Dio» senza riserve.  Ai piedi della Croce Maria partecipa mediante la fede allo sconvolgente mistero di questa spoliazione. È questa forse la più profonda «kenosi» della fede nella storia dell’umanità. Mediante la fede la madre partecipa alla morte del Figlio, alla sua morte redentrice. (RM 18) Ecco dunque per noi Passioniste un modello vivo e autentico di partecipazione al mistero della Passione, centro del nostro carisma.

  1. Paolo della Croce, chiamato da Dio a contemplare le sofferenze di Gesù, non può dimenticare che accanto a Lui c’è Maria, unita nel dolore e nell’amore. Dice: Il dolore di Maria è come il Mediterraneo: da questo mare si passa all’altro, sterminato, della passione di Gesù, simboleggiato dall’Atlantico.” Un solo gran mare dunque quello della Passione di Gesù e dei dolori di Maria Ss.ma, in cui bisogna inabissarsi per far buona pesca. Per tale ineffabile unità di Passione, il Santo esorta ad offrire al Padre il sangue del Figlio e le lacrime della Madre.

Perciò l’anima restando “ in quel sacro silenzio, in quel sacro stupore che più innamora di Dio, mischi le pene di Gesù con i dolori di Maria SS.ma: tutta immersa in queste pene e dolori ella fa un misto amoroso e doloroso  o doloroso amoroso.” 

Diceva sempre che le sue speranze stavano nella Passione di Gesù Cristo e nei dolori di Maria SS.ma, che paragonava al mare per la loro grandezza. Anzi diceva che nella passione di Gesù Cristo vi furono due mari di dolori: uno era formato dalla Passione del Figlio, l’altro dall’afflizione della Madre.

Scrive: “Si lasci dunque inondare dal mare di pene di Gesù e Maria.” Confidò alla Calabresi che i dolori di Maria erano stati atrocissimi per il grande amore che portava al suo Figlio e per l’ampiezza incomparabile del suo spirito, capace di un mare di pene (Zoffoli – S.Paolo della Croce – Storia critica, II, 1510-1511; 1515. 1517)

Per il fondatore dunque la Vergine Addolorata è colei che più d’ogni altro è inscindibilmente unita alla Passione del Figlio e ne condivide l’amore e il dolore. Perciò parlando del futuro monastero così lo descrive: “Noi vogliamo fare un Monastero di anime grandi e sante, morte a tutto il creato e che s’assomiglino nelle sante virtù, penitenza e mortificazione a Gesù appassionato e a Maria Ss.ma  Addolorata, che deve essere l’ Abbadessa del Monastero.” ( a M. Crocifissa – Lett. II, 304 )

Paolo vede le sue figlie Passioniste tutte protese a vivere la fede,la speranza e la carità di Maria; impegnate come lei nella prudenza, giustizia, fortezza e temperanza, umili e obbedienti alla volontà di Dio, aperte al prossimo con generoso amore. Inoltre le vede pronte ad abbracciare ogni forma di sacrificio e sofferenza, guidate dalla loro superiora, Maria ss.ma.

Ma la Vergine Santa per il testamento del Figlio, viene proclamata madre universale, di ogni discepolo, di ogni uomo o donna. Lei che fin dall’annunciazione nella gioia era madre del Verbo di Dio, ora nel dolore genera molti figli alla salvezza e alla vita. “Questa «nuova maternità di Maria», generata dalla fede, – scrive ancora S. Giovanni Paolo II – è frutto del «nuovo» amore, che maturò in lei definitivamente ai piedi della Croce, mediante la sua partecipazione all’amore redentivo del Figlio. “  (RM 23)

Maria Addolorata dunque è donna di fede, di una fede incrollabile che non vacilla di fronte alla morte di Gesù ed insieme è colma di amore, un amore materno totalmente disinteressato e capace di spendersi per i suoi figli, un amore assorbito dall’ amore stesso del Redentore. Con questo amore materno Lei circonda sicuramente noi figlie della Passione che ci impegnamo a seguire Cristo crocifisso, secondo la spiritualità di S. Paolo della Croce. Così infatti si era espresso dettando il suo testamento: E voi, o Vergine Immacolata Regina de’ Martiri,  per quei dolori che provaste nella Passione e morte del vostro amabilissimo Figlio, date ancor voi a tutti la materna vostra benedizione, mentre io tutti li ripongo e li lascio sotto il manto della vostra protezione. (Testamento – Lett. ai Passionisti,362)

Maria aveva ispirato fin dall’inizio la fondazione del suo Istituto. Nell’ estate del 1720 era  apparsa a S. Paolo della Croce. Così testimonia Rosa Calabresi “ Era vestita  di nero con il segno in petto, appunto quello caratteristico dell’Istituto e con amorevolezza più che di madre gli disse: « Figlio, vedi come sono vestita a lutto? Ciò è per la Passione dolorosissima del mio diletto Figlio Gesù. Così ti hai da vestire tu e hai da fondare una Congregazione nella quale si vesta in questa guisa, dove si faccia un  continuo lutto per la Passione  e morte del mio caro Figliolo”. (Zoffoli – S.Paolo della Croce – Storia critica, II, 981)

Per Paolo questa presenza della Vergine santa era così essenziale che, nella Regola per le sue figlie Passioniste, la indica come guida e riferimento stabile per tutta la Comunità. “La Superiora dei monasteri della Passione è la Madonna SS.ma Addolorata”. (S. Paolo della Croce – Regole e Costituzioni delle Religiose della Passione, I, 56 – Roma 2020) E alla Superiora di ogni monastero raccomanda : “Diffidi di se stessa e ponga tutta la sua confidenza in Dio. Ogni mattina elegga per superiora del monastero Maria SS.ma, alla quale ricorrerà con qualche particolare ossequio perché le impetri lume e  grazia per bene adempiere il suo ministero”. (Regolamenti delle religiose della Passione)

Nelle Costituzioni attuali viene espresso in modo più dettagliato questo compito della Vergine Madre, che già il Fondatore aveva intuito. “ Le religiose della Passione vivono i loro voti nell’atmosfera dell’amore sacrificale di Gesù, offrendosi con lui al Padre per la salvezza dei fratelli. Consapevoli della propria debolezza si affidano allo Spirito di Dio seguendo la Vergine Maria, l’ancella del Signore. Alla Madre di Gesù ai piedi della Croce, chiedono la piena intelligenza di questa offerta che essa per prima fece al Signore. Il loro supremo modello per immedesimarsi con amore a Gesù crocifisso è Maria Addolorata. (S.Paolo della Croce – Regole e Costituzioni delle Religiose della Passione, II, 10.11.16 – Roma 2020)

Gesù un giorno aveva esclamato in un impeto di gioia: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza ». (Mt 11, 25-26) Maria è proprio fra questi piccoli di cui si compiace il Signore e a cui rivela i misteri del Regno. E quale mistero più grande della passione, morte e risurrezione del Dio fatto uomo? La Madre, perché semplice e umile, piena di grazia e totalmente disponibile,  ha potuto ricevere in pienezza la rivelazione del Padre. In tutta la sua vita ha approfondito il mistero di Cristo, ma soprattutto ai piedi della Croce ha ricevuto la piena conoscenza dell’offerta d’amore del suo Figlio, alla quale lei era chiamata a partecipare. Certo in quell’ora anche  per Maria non tutto era chiaro: perché il suo Figlio moriva nel fiore degli anni e troncando così la sua promettente missione? Ma lo Spirito le donava un’intelligenza del cuore che, superando queste considerazioni umane, la spingeva alla piena adesione a questo mistero di salvezza. Sì, le figlie della Passione hanno nella Vergine una Madre che può comunicare loro questa intelligenza d’amore  per immedesimarsi con Cristo crocifisso.

Il Concilio Vaticano II  insegna: «La maternità di Maria nell’economia della grazia perdura senza soste… fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti». (Lumen Gentium, 62)  Se la maternità della Madonna si

attua in continuità verso tutti gli uomini e le donne in ogni tempo della storia, crediamo che ciò valga particolarmente per noi Passioniste, chiamate a stare sotto la Croce di Cristo con lei. Dal suo materno cuore apprendiamo come vivere l’unione con Gesù crocifisso e risorto. Ci suggerisce anzitutto un  atteggiamento di fede e di fiducia nel disegno provvidente di Dio, che realizza la salvezza per mezzo dell’immolazione del suo Figlio. Lei che accanto alla Croce ha intravisto l’alba della risurrezione,  ci aiuta a sperare in un rinnovamento del mondo,  di tutte le nostre Comunità e di ogni singola sorella. Offrendosi con Cristo, ardente di carità, ci comunica questo amore per Dio e per tutta l’umanità. Soprattutto la Vergine Addolorata ci sprona ad abbracciare la croce, la nostra croce quotidiana in comunione con le sofferenze del Signore.  Potrà essere un dolore fisico, una pena morale o spirituale, un avvenimento spiacevole, una calamità mondiale che direttamente ci coinvolge, tutto ciò che  provoca disagio e sofferenza, la Madre  lo prenderà tra le sue mani immacolate e lo offrirà con noi  e per noi a Gesù, affinché sia parte dei suoi patimenti e collabori alla redenzione del mondo. “Do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa”. Con l’apostolo Paolo,  Maria Addolorata può ripetere queste parole e ci aiuta a viverle per essere con Gesù dono d’amore, centro  della nostra vocazione Passionista.

 

Sr. M. Cecilia dello Spirito Santo – Passionista (Maria Pia Mongiardino) 

Comunità di Genova Quarto (Italia)

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  1. Beautifully written and rich spiritual reading! Thank you dear Mothers! United in the Sacred Passion & Holy Sorrows.

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