Lettera del Padre Generale in occasione del 250° anniversario della nostra fondazione

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Rev. Madre Catherine Marie, carissime madri e sorelle:

che la passione di Gesù sia sempre nei nostri cuori!

Durante questo nostro anno giubilare passionista, in cui celebriamo il 300 anniversario di fondazione della Congregazione della Passione, abbiamo una ulteriore gioia nel commemorare insieme a voi, il 3 maggio 2021, il 250° anniversario della fondazione della vostra congregazione delle Monache passioniste, compiuta dal nostro comune padre e fondatore S. Paolo della Croce. Vogliamo riconoscere qui anche il ruolo avuto da madre Maria Crocifissa (Faustina Gertrude Costantini) come “cooperatrice” nella fondazione delle Monache passioniste.

Insieme alla famiglia passionista vogliamo esprimervi le nostre più calorose congratulazioni e unirci a voi nel dare grazie a Dio per le grazie che vi hanno sostenuto nella vostra fedeltà e nella testimonianza contemplativa del suo amore e della sua compassione per il mondo. Come vostri fratelli, in questa fausta occasione, vogliamo esprimervi viva gratitudine per la vostra costante preghiera a sostegno della nostra vita e missione apostolica nel “mantenere viva la memoria della passione di Gesù” quale segno tangibile della vita e dell’amore di Dio per il mondo.

Già nel 1736 San Paolo della Croce aveva un forte desiderio di fondare una comunità di monache di clausura dedicate alla amorevole memoria della passione di Gesù. Nell’intenzione di San Paolo della Croce,

“le monache passioniste… dovevano attendere in primo luogo alla perfezione dell’amor divino, mantenendosi alla sua divina presenza e tenendo indelebilmente scritta nel cuore la Santissima Vita, Passione e Morte del dolcissimo Gesù sacrificato sul Calvario per la Redenzione del mondo”.

Per la spiritualità delle Regole che Paolo scrisse per le monache tra il 1767 e il 1770, egli seguì le Regole dei Passionisti, che erano già state approvate dal Papa, per tutto ciò che riguardava il modo di vivere i voti, la preghiera, l’austerità e l’impegno a ricordare l’amore salvifico di Dio rivelato e comunicato dalla passione di Gesù. Il “sogno” di Paolo di fondare un ramo femminile di religiose di clausura sarebbe finalmente diventato realtà il 3 maggio 1771…… Nel silenzio e nella preghiera dovevano assomigliarsi in tutto «a Gesù appassionato e a Maria S s.ma Addolorata; (Reg. e Cost. Cap. I)) e con la loro vita di orazione, nascondimento, solitudine e penitenza,  lenissero le piaghe del Crocifisso, ma anche di tanti crocifissi di ieri e di oggi (Decreto di erezione, 29.06.2018).

Nella sua seconda lettera ai Corinzi, S. Paolo apostolo ci ricorda: “Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove” (2Cor 5, 14-17).  Questo invito alla riforma, al rinnovamento e al cambiamento rimane sempre vero per le nostre congregazioni e per ogni singolo religioso, se vogliamo restare vivi “in Cri­ sto” e adeguati ai “segni dei tempi”. In questo senso ci siamo rallegrati insieme a voi in quello storico giorno, il 29 giugno 2018, in cui fu firmato il decreto di erezione della Congregazione delle monache della Passione di Gesù Cristo, stabilendo una nuova struttura giuridica di comunione. Questo cambiamento è un segno di vita e di rinnovamento. Così come viene detto nel decreto di erezione:

Il cambiamento è mollo grande e rappresenta per l’Istituto contemplativo passionista un passaggio ”storico’: La nuova struttura si prefigge e s’impegna a costruire il futuro contemplativo passionista dentro il cammino della storia umana; essa non va a mutare fa natura della vita contemplativa passionista, infatti è stabilita dalla Chiesa ‘per promuovere la crescita e la vita dei Monasteri sui  iuris” (Statuti generale, n.2).

Si auspica che la nuova struttura di vita e di comunione contri6uisca a promuovere e incrementare il carisma passionista e a salvaguardare il genuino spirito contemplativo claustrale, fedeli agli intendimenti del Fondatore, San Paolo della Croce (Decreto di erezione, 29.06.2018)

Chiaramente questa novità specifica, a livello canonico, l’unità dell’Istituto dei Passionisti e l’autonomia delle due congregazioni, maschile e femminile. Essa ribadisce l’unità del carisma contemplativo-missionario, vissuto in forme diverse dalle due congregazioni, e riafferma la loro interdipendenza e connessione spirituale. Il carisma comune, condiviso nella contemplazione e nel ministero, è sempre la memoria della passione e morte di Gesù: seme di risurrezione e di vita nuova (Gv.12,24).

Nella Costituzione Apostolica Vultum Dei Quaerere (n.6), Papa Francesco pone una domanda:

Carissime sorelle contemplative, che ne sarebbe senza di voi della Chiesa e di quanti vivono nelle periferie dell’umano e operano negli avamposti degli evangelizzazione? La Chiesa apprezza molto la vostra vita interamente donata. La Chiesa conta sulla vostra preghiera e sulla vostra offerta per portare agli uomini e alle donne del  nostro tempo [a buona notizia del Vangelo. La Chiesa ha bisogno di voi!

Facendoci eco delle parole del Papa, anche noi, vostri fratelli passionisti e, anzi, tutt’intera la famiglia passionista, ci chiediamo: “Cosa sarebbe la Congregazione della Passione senza di voi, nostre sorelle contemplative? Senza la testimonianza della vostra vita di sacrificio e le vostre costanti preghiere per noi e per il mondo?”. Insieme a tutta la Chiesa, esprimiamo la nostra gratitudine a tutte voi per aver percorso insieme a noi la Via Dolorosa, il cammino dell’amore che ci porta al Calvario, culmine della nostra salvezza, e alla gloria della risurrezione. Proclamiamo insieme, con la nostra vita e la nostra testimonianza, a tutto il mondo che – secondo le parole del nostro santo Fondatore – la Passione di Gesù è “la più grande e stupenda opera dell’amore di Dio”.

Commemorando il giubileo del 250° anniversario della vostra fondazione e celebrando il frutto delle grazie ricevute da Dio in questi anni, preghiamo la Madonna Addolorata, nostra Madre e Patrona, il nostro comune      Fondatore, San Paolo della Croce, e la vostra confondatrice, la Venerabile Madre Maria Crocifissa Costantini, perché vi benedicano e vi accompagnino con le loro preghiere e con ogni dono spirituale.

Concludo con la preghiera che San Paolo della Croce ha scritto nell’ultima lettera indirizzata a Madre Crocifissa, il 22 aprile 1775:

“Prego Iddio per tutte voi affinché vi facciate tutte sante, e infine le  racchiudo nel Cuore purissimo di Gesù Crocefisso”.

Congratulazioni e saluti fraterni nella passione di Cristo,

Roma, Ritiro dei SS. Giovanni e Paolo  – 3 maggio 2021

 Padre Joachim Rego, CP  – Superiore Generale