Sr. Emilia del Cuore di Maria

CENNI BIOGRAFICI DELLA NOSTRA SORELLA SUOR EMILIA DEL CUORE DI MARIA (Silvana Carlessi)

Mercoledì, 11 maggio 2022, alle ore 17,35, è ritornata serenamente tra le braccia dell’Amato, la nostra sorella SUOR EMILIA DEL CUORE DI MARIA (Silvana Carlessi), all’età di 80 anni, dopo quasi sessanta di vita religiosa passionista, circondata dalle Consorelle, che l’hanno accompagnata con canti e preghiere nel delicato passaggio dalla terra al cielo.

Da tanti anni soffriva e si curava per una malattia del sangue (Policitemia vera) e nonostante i dolori e la spossatezza che segnavano il suo corpo, ha sempre portato avanti la sua vita passionista di preghiera, lavoro, fraternità, con impegno, senso spiccato del dovere e della responsabilità, spirito di sacrificio e amore verso tutti, al servizio della nostra Comunità, particolarmente delle sorelle malate, negli ultimi quindici anni, anche lavando, stirando, rammendando i paramenti sacri della Basilica di Loreto.

Aveva un grande amore per la sua vocazione passionista e per il carisma lasciatoci dal nostro Fondatore san Paolo della Croce, immersa in questa spiritualità fin da piccola, poiché la sua casa natale aveva una parete che confinava con il convento dei Passionisti a Basella (Bergamo).

Non era gelosa dei doni che il Signore le aveva dato, anzi ha sempre avuto il forte desiderio di trasmettere alle giovani il carisma passionista e di insegnare loro, con pazienza e amore, tutto quello che lei sapeva fare. Suonava l’organo, accompagnando i salmi e i canti della messa, incoraggiando sempre le giovani ad imparare a suonare e ad impegnarsi per farlo bene. È stata sarta e telefonista per tanti anni. In comunità ha sempre svolto soprattutto il servizio di infermiera (già prima di entrare era caposala in un ospedale di Bergamo), con competenza, precisione, disponibilità, premurosa attenzione, donando alle sorelle inferme o bisognose di cure tanta sicurezza e amore. È stata maestra delle novizie, consigliera, vicaria e per un periodo superiora nella nostra Fondazione a Malang, in Indonesia. Riusciva a portare avanti tantissime cose, avendo sempre tutto sotto controllo. Se aveva un difetto era quello di essere troppo premurosa.

Donna forte, caratteristica della sua terra bergamasca, donna di preghiera e di azione, molto intuitiva e materna nei confronti delle sorelle e di tante persone che si rivolgevano a lei per chiedere una preghiera, un consiglio, un conforto o un accompagnamento spirituale, ha vissuto con fortezza d’animo la sua malattia, dimenticando se stessa e donandosi fino all’ultimo. Tante persone ci hanno detto che per loro è stata una vera madre spirituale, sempre disponibile all’ascolto, una gran “bella” persona con un cuore grande, soprattutto verso chi era nella sofferenza. Ne è testimonianza il fatto che il giorno precedente i funerali, c’è stata una continua processione di persone che volevano sostare, in preghiera, nella nostra chiesa accanto al feretro della nostra cara consorella.

Negli ultimi due mesi suor Emilia ha avuto un peggioramento, la sua malattia ha avuto il sopravvento, trasformandosi in leucemia mieloide acuta con tutte le conseguenze.

Dopo aver ricevuto l’11 marzo, il sacramento dell’Unzione degli infermi, dell’Eucaristia e della Riconciliazione, ha avuto un leggero miglioramento, grazie anche alle trasfusioni e terapie mediche. Ha espresso il desiderio di poter ringraziare e ricevere la benedizione dal nostro vescovo mons. Fabio Dal Cin, che l’ha visitata il 13 marzo. Sua Eccellenza, salutando poi la nostra Comunità, ha ringraziato il Signore per la serenità e fede con cui suor Emilia stava vivendo questo tempo di prova e di preparazione all’incontro con il Signore.

È stata assistita amorevolmente dalle consorelle giorno e notte, fino al suo ultimo respiro. Sulle sue labbra c’era un continuo grazie per tutto quello che riceveva di conforto e di assistenza. Ai familiari che le telefonavano diceva: “Voi non immaginate nemmeno tutto quello che mi stanno facendo le sorelle e con quanta cura e amore”. Era preoccupata per noi, perché ci vedeva un po’ stanche e per sollevarci più volte ha chiesto alla superiora di ricoverarla all’hospice, perché, secondo lei, a lungo andare, diventava troppo impegnativo e faticoso per noi assisterla. Ma tutte, giovani e meno giovani, le abbiamo sempre fatto capire che questa non era una motivazione valida. Siamo contente di averla sempre tenuta con noi, nella sua casa, nella sua famiglia religiosa, dove ogni giorno poteva seguire dalla sua stanza la preghiera della comunità e la S. Messa, ricevendo la S. Comunione. Siamo certe che dal cielo ci proteggerà e porterà come offerta davanti al Signore anche le nostre fatiche e sofferenze di questo ultimo periodo, grata per la preziosa possibilità di poter rimanere con le sue consorelle fino all’ultimo respiro, circondata da tante cure e amore. Fino a poche ore prima di morire si è preoccupata della salute delle sorelle, nonostante i forti dolori che accusava nel suo corpo piagato e crocifisso, conformata pienamente allo Sposo che ha amato e servito per tutta la sua vita. È stata cosciente e lucida fino a pochi minuti prima di spirare sapendo molto bene che “mentre il suo corpo esteriore si andava disfacendo, quello interiore si rinnovava di giorno in giorno. Sicura più che mai che il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d’un momento, quelle invisibili sono eterne”. (Cfr 2Cor 4,16-18). Per noi è stato un grande dono starle vicina ed assisterla, ci ha insegnato moltissimo e ci ha lasciato un prezioso esempio, consapevoli che è più quello che abbiamo ricevuto che quello che abbiamo donato.

Sapeva bene che anche per lei l’ora era quasi giunta e per questo ha chiesto di ringraziare quanti, nei lunghi anni di vita consacrata, hanno fatto del bene a lei e alla nostra comunità, soprattutto medici e infermieri. Aveva un profondo senso di riconoscenza verso tutti.

La superiora le ha chiesto se avesse qualche desiderio: “Di andare in Paradiso”, le ha risposto prontamente.  Un’ora dopo ci ha detto che faticava a respirare. Ha socchiuso gli occhi, ma rispondeva ad ogni nostra domanda con un cenno del capo.

Abbiamo chiamato il nostro parroco, padre Riccardo Sparapan, che le ha somministrato il sacramento dell’Unzione degli infermi e dato l’assoluzione plenaria e la benedizione. Suor Emilia, lucida fino all’ultimo, ha seguito tutto. È passata da questo mondo al Padre serena, sicura che la Madonna la stava aspettando per prenderla per mano, insieme alla sua cara mamma Rosa, al papà Emilio, ai fratelli padre Celestino passionista, Piero e Davide, e a tutte le Consorelle che ora costituiscono la comunità delle Passioniste in Paradiso, confortata dai Sacramenti e dalla vicinanza orante di tutta la comunità. Ora suor Emilia contempla, cuore a cuore, lo Sposo che ha tanto amato e servito e a cui ha donato la sua vita.

La Celebrazione Eucaristica di ringraziamento e di commiato si è svolta nella Chiesa del Monastero, venerdì, 13 maggio, memoria della B. Vergine di Fatima, alle ore 15. È stata presieduta dal nostro Confratello padre Floriano De Fabiis. Hanno concelebrato padre Alessandro Ferrari, rettore del Santuario di Loreto, con il confratello cappuccino padre Vincenzo Di Rocco, padre Riccardo Sparapan, parroco della Santa Casa, padre Giuseppe Faraci e i Confratelli passionisti padre Vincenzo Leone, padre Hermanus Beda Koten, padre Carlo Maria Romano. Erano presenti il fratello di suor Emilia, Ulisse e alcuni parenti venuti dalla Lombardia, amici e benefattori della Comunità, medici, infermieri e tante persone che la conoscevano personalmente.

All’omelia le Consorelle hanno presentato alcuni cenni biografici e brevi tratti della vita di suor Emilia e hanno letto anche la storia della sua vocazione. Padre Floriano, riprendendo la storia autobiografica, ha poi sottolineato come suor Emilia sia stata un grande strumento nelle mani di Dio. Si sentiva sicura, senza paura e senza dubbi e questa sua sicurezza nasceva dal fatto di aver scoperto che Dio si era innamorato pazzamente di lei. Aveva scoperto che quest’Amore di Dio è totalizzante e che questo amore doveva ricambiarlo, vivendo con Lui la sua Passione, unita totalmente a Gesù Crocifisso che redime e salva il mondo. Il nostro Confratello ha concluso chiedendo il dono dello Spirito Santo, perché tutti possiamo entrare in questo amore che salva ed essere fortemente uniti a Gesù, Signore e Salvatore.

Al termine della S. Messa è stato ricordato che si sono uniti spiritualmente nella preghiera la Presidente della Congregazione delle Monache Passioniste, Madre Catherine Marie Schumann, con il suo Consiglio e le Consorelle dei Monasteri, il Superiore generale dei Passionisti padre Joachim Rego e il Superiore provinciale dei Passionisti della Mapraes, padre Luigi Vaninetti.

Chiediamo preghiere di suffragio per questa nostra Sorella che è andata in Cielo a celebrare la Pasqua eterna, e che, certamente unita alla Vergine Santa, che ha tanto amato, e a san Paolo della Croce, continuerà a pregare per la nostra Comunità, per i Monasteri, per la Congregazione passionista, per i sacerdoti, per la Chiesa e particolarmente per tutte le persone che ha consolato e ascoltato durante la sua lunga vita. Il Padre celeste l’accolga tra le sue braccia per i meriti di Cristo morto e risorto.

GRAZIE di cuore, suor Emilia, per l’esempio che ci hai lasciato e per il grande DONO che sei stata per tutte noi, per la Chiesa, per la Congregazione passionista e per tanti fratelli e sorelle che hanno ricevuto un gran bene da te.                                                               

Le sorelle Passioniste di Loreto

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